17 maggio 2010

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A quanto pare addormentarsi seminudo nei pressi della propria abitazione, sulla soglia dell'ingresso per essere precisi, è un buon modo per incrinare i già non brillanti rapporti con il vicinato. Chi l'avrebbe mai detto?

Che poi sarei anche entrato in casa, ma avevo perso le chiavi. Almeno mi ricordo che ne ero convinto. Il resto dei miei ricordi è buio.
Mi ha svegliato una tizia punzecchiandomi con un ombrello e mormorando parole intellegibili ma sicuramente polemiche.
Destato con sittanta dolcezza, dopo essermi reso conto del fatto che indossavo solo le mutande mentre il resto del mio vestiario era stato era adibito a cuscino, non ho potuto fare a meno di guardarla e proferire:
"Oh cristo, dimmi che stanotte non ti ho scopato o vomito".
Era una vecchia schifosa.
Non che esistano vecchi non schifosi, ma quella lo era particolarmente. Inoltre, come ogni fottuto vecchio del cazzo, si esprimeva nel dialetto locale ed io il dialetto di questa regione avida di nomea e di fatto proprio non lo sopporto.
A dire il vero non sopporto niente di questa regione di merda.
Ma potrebbe andare peggio, potrei vivere in un luogo governato da Cota. O in qualcuna di quelle regioni che se non fosse che un terremoto o un disastro ambientale qualsiasi di tanto in tanto arriva a far casino, nessuno saprebbe dove sono.
Oh, prima che qualche genio mi chieda "perchè non te ne vai se odi tanto questo posto?", perchè mia madre è sepolta qui, perchè non si appartiene a nessun luogo finchè non hai sepolto un morto (Marquez) perchè il suo funerale l'ho pagato io e perchè se a 23 non hai sepolto tua madre è meglio che tu non faccia domande del cazzo. E stai zitto. Zitto.
Con la zeta maiuscola rende meglio il concetto.
Tornando al punto di partenza, la vecchia genovese (etnia di minoranza a genova, grazie a dio. O all'immigrazione selvaggia, che dir si voglia.) , fuggita non appena ho iniziato a vomitarle vicino non solo rancore ma anche il solito liquame verdastro, mi ha riportato alla realtà facendomi rendere conto del fatto che la realtà sta definitivamente perdendo i contatti con il sottoscritto.
E la forma passiva non è un vezzo espressivo, ma un sintomo di quanto appena affermato.
No, non è vero, è un vezzo espressivo.

Realizzato che il mio legame con la vita reale è quantomeno scarso, mi sono rivestito e sono andato direttamente a lavorare.
Le chiavi di casa erano nella tasca dei jeans, ovviamente.
La sera prima avevo bevuto come un aereo, ovviamente. Si, gli aerei bevono tantissimo.

Comunque svenire davanti la porta di casa non è nemmeno la cosa più strana che mi sia successa dopo una sbronza.
Una volta mi sono presentato nell'appartamento di un amico con il naso rotto e grondante di sangue, la cintura legata al collo ed un cellulare non mio in tasca.
Ad oggi ancora non so cosa sia successo.
Qualcuno vuole un cellulare?

di seguito le immagini di un videogioco di Cricket prodotto da Codemaster e del quale ho rimosso il titolo.
Non credevo esistessero viedogiochi dedicati al Cricket.
Che sport di merda.


take your time
Drink! il primo blog videoludico che parlerebbe anche di videogiochi, ma sai che palle. Magari domani, ok?