La parola Drink è abbastanza comune nella nostra società, vuoi perchè siamo tutti un po' anglofili, vuoi perchè siamo tutti un po' alcolisti.
E lo so che ogni qual volta vi capiti di sentire o leggere il vocabolo in questione non potete fare a meno di pensare anche a questo blog, dai, siate onesti.
Or bene, cari lettori e amici immaginari, è giunto il momento di agire. Ecco il regolamento del primo grande concorso fotografico inaugurato da Drink! l'unico blog videoludico gestito da uno che ogni tanto tromba.
Rulez:
-Fai una fotografia a qualsiasi cosa contenga la parola Drink: locandine pubblicitarie della coca cola, menù di bar o ristoranti, insegne, murales, scarabocchi su un quaderno, disegni fatti male col paint, tatuaggi, composizioni di fiori, scritte col pennarello sulle tette, sulle chiappe o sul pisello, costellazioni, loghi, pagine web, giardini di pietra zen e quant'altro possa essere concepibile concepire.
-Non valgono le immagini tratte dal web, devono essere necessariamente foto e/o creazioni originali.
-Manda la foto in questione a questo indirizzo di posta elettronica.
-Allega il tuo nome, reale o di fantasia, l'url del tuo blogghe o del tuo myspace o del diavolo che ti pare.
In palio una fighissima maglietta con l'effige di Drink! e un premio di 1000 euro in gettoni d'oro!
Naaa, non è vero, non si vince uno stracazzo di niente, ma è un concorso gratutio, aperto a tutti e senza scadenza.
Naaa, non è vero, non si vince uno stracazzo di niente, ma è un concorso gratutio, aperto a tutti e senza scadenza.
Casomai il vincitore del fosse geograficamente a me vicino al massimo una serata al cinema aggratis ci scappa sicuramente.
Ma il film lo decido io.
Vince chi manda la foto più bella, simpatica ed evocativa, o chi decide di disegnarsi il nome e/o il logo di codesto blog videoludico sulle tette.
In tal caso il film lo può anche scegliere lei.
Ma poi si scopa.
never trust a man who doesn't
Drink! il primo blog videoludico che per farsi figo oggi decide di citare Jean Luc Godard
"La fotografia è verità, e il cinema è verità ventiquattro volte al secondo."