Apprendo dal sito dell'AESVI che il 1 di ottobre si è tenuto alla Camera dei Deputati un incontro "promosso dall'Associazione Editori Software Videoludico Italiana (AESVI) e dall'On. Antonio Palmieri, componente della Commissione Cultura" e bla bla.
Ad aprire le danze ci ha pensato l'On. Maurizio Lupi. Sono poi intervenuti eminenti esperti in materia come l’On. Alessandra Mussolini, Presidente della Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza (?) e l’On. Gabriella Carlucci, Vice Presidente della Commissione Parlamentare per l’Infanzia (e fautrice di simil-provvedimenti in materia), perché proprio non potevano mancare come invece quelli dello scudo fiscale.
Tutta questa manfrina di gente per parlare di... "PEGI 2.0", nuova versione del sistema di rating europeo che presenta da settembre una veste grafica ed icone più facilmente riconoscibili."
Perché non è cambiato solo il colore delle icone PEGI (non sia mai che la nonna daltonica non cechi il bollino a forma di infarto su WiiSport Resort!) ma anche delle "sanzioni per gli editori che violino le norme del PEGI portano ora a multe fino a 500.000€."
E poi (occhio che non c'è una virgola):
Anf.
È bello vedere che il fiore della politica del nostro Paese (che finanzia il Foglio ma non GAME Pro) ha finalmente compreso quelli che sono i problemi di un'industria che in Italia rappresenta un mercato di 670,9 milioni di €uro nel 2008 (dati AESVI, punto V del rapporto) ma che ha 4 software house in croce costrette a sviluppare col Pascal e a masterizzarsi i giochi con Nero 7.
il commento su
Drink!
il primo blog videoludico che propone una sanzione di 500.000 € anche per quelli che hanno boicottato (favorendo così la pirateria) Fallout 3, Rule of Rose, Manhunt 2 e No More Heroes, così come a quelli di Mediaset e di 4Kids per i tagli ai cartoni animati.
Ad aprire le danze ci ha pensato l'On. Maurizio Lupi. Sono poi intervenuti eminenti esperti in materia come l’On. Alessandra Mussolini, Presidente della Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza (?) e l’On. Gabriella Carlucci, Vice Presidente della Commissione Parlamentare per l’Infanzia (e fautrice di simil-provvedimenti in materia), perché proprio non potevano mancare come invece quelli dello scudo fiscale.
Tutta questa manfrina di gente per parlare di... "PEGI 2.0", nuova versione del sistema di rating europeo che presenta da settembre una veste grafica ed icone più facilmente riconoscibili."
Perché non è cambiato solo il colore delle icone PEGI (non sia mai che la nonna daltonica non cechi il bollino a forma di infarto su WiiSport Resort!) ma anche delle "sanzioni per gli editori che violino le norme del PEGI portano ora a multe fino a 500.000€."
E poi (occhio che non c'è una virgola):
"Nel corso della sessione è stata annunciata la prossima firma di un protocollo d’intesa tra AESVI e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con il fine principale di sviluppare progetti sperimentali per l’utilizzo dei videogiochi nelle scuole a supporto della didattica per favorire l’avvio di un processo di innovazione e di modernizzazione del sistema educativo attraverso le tecnologie dell’informazione e della comunicazione e in particolare i videogiochi e per valutare le potenzialità dei videogiochi di intrattenimento per l’apprendimento alla luce delle attuali conoscenze sul funzionamento dei processi cognitivi."
Anf.
È bello vedere che il fiore della politica del nostro Paese (che finanzia il Foglio ma non GAME Pro) ha finalmente compreso quelli che sono i problemi di un'industria che in Italia rappresenta un mercato di 670,9 milioni di €uro nel 2008 (dati AESVI, punto V del rapporto) ma che ha 4 software house in croce costrette a sviluppare col Pascal e a masterizzarsi i giochi con Nero 7.
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Drink!
il primo blog videoludico che propone una sanzione di 500.000 € anche per quelli che hanno boicottato (favorendo così la pirateria) Fallout 3, Rule of Rose, Manhunt 2 e No More Heroes, così come a quelli di Mediaset e di 4Kids per i tagli ai cartoni animati.