8 ottobre 2011

Bloggare non vuol dire perdere tempo ma sputtanarlo.



Non ne sono proprio sicuro, tuttavia non mi pare che una bottiglietta di Ceres rientri nel concetto di dieta mediterranea.
Credo comunque che dovrebbe.


Non lo credo perché mi pagano ogni volta che nomino una marca di birra (cosa che non accade davvero ma che indubbiamente dovrebbe), lo credo anche perché ho un assodato stile nell’introdurre certi argomenti.
Stile che non sto qui a sciupare con gente che sente la necessità di farneticare sulla morte di steve jobs o che è indecisa se acquistare PES 2012 o FIFA 2012.

Borghesi.


Qualche sera fa stavo rientrando a casa dall’antro ove lavoro (Houston, abbiamo un impiego). Era più o meno mezzanotte e camminavo con passo veloce, pensando a chi potrebbe essere tanto idiota da pagarmi ogni volta che nomino un fottuto brand di birra del cazzo sul blog, così da diventare facilmente ricco, liberarmi del fardello lavorativo e avere tempo e risorse per comprarmi Zuckerberg, appenderlo a un chiodo arrugginito e dargli due pugni nelle palle ogni volta che sono di cattivo umore, quando lungo una ridente strada centrale, strada che non definirei proprio un vicolo buio e odorante di piscio caprino, incontrai un pingue tossico strafatto aggirarsi con andatura barcollante nella direzione opposta alla mia.

Quindi persi il filo dei miei pensieri e di questo discorso contorto ed esposto alla cazzo di cane.
Lungi da me rileggere per trovare un senso, non fatelo nemmeno voi.

Il pingue eroinomane di cui sopra camminava seguendo traiettorie fantasiose, comportandosi come quei giocattoli basculanti che se urtano un muro o un ostacolo cambiano direzione.
Ve li ricordate? Erano gli anni ’80, di certo ne avete tutti posseduto uno.

Borghesi.

Io invece da piccolo, in occasione del mio sesto compleanno, ho avuto un tossico strafatto.
Tendo quindi a riconoscerli con facilità.
Non soltanto grazie al loro tipico odore di piscio caprino, ma probabilmente si.

Il tossico di quella tiepida serata tardo-estiva era agevolmente identificabile anche dal neofita o da chi affetto da anosmia temporanea grazie a due aspetti singolari: una siringa da insulina tenuta in una mano e il guinzaglio di un cane a fungere da laccio emostatico stretto al braccio sinistro.

- Il neofita tende a confondere il tossico con l’ubriaco, è tuttavia dimostrato che le capacità di apprendimento del neofita possono colmare la sua patologica ingenuità. -

Uh, c’era anche il relativo cane appeso al collare emostatico. Un quadrupede di piccola taglia, nero come il negro che mi vende l’erba, razza bastarda e destino altrettanto.
Strano a dirsi, non sembrava molto entusiasta. Evidentemente essere il migliore amico di un derelitto nauseabondo e starsene buono a farsi strangolare non è il massimo per chi non è solito bazzicare i convegni del Pdl e diventarne segretario per acclamazione.

Ma torniamo al nostro tossico, tossico che da ora in poi chiameremo con un nome di fantasia.

Niccolò (si, ho avuto fantasie migliori), dopo aver catturato la mia attenzione per le sue movenze e il cane che guaiva, nonché per un orribile cappellino giallo griffato birra Corona, all’improvviso stramazzò platealmente al suolo sebbene non avesse urtato alcunché, capovolgendosi sul dorso e iniziando ad agitare le zampette come uno scarafaggio a gambe all’aria.
Trascorsero due secondi quindi, per la gioia del suo canide, l’imbarazzante succedaneo di essere umano smise di muoversi.

Gli passai accanto, proseguendo per il cammino verso casa, lo osservai e non provai nulla.
Pietà, compassione, voltastomaco, ira, disgusto, voglia di leggere un libro di ammaniti; niente di tutto ciò, andai semplicemente dritto per la mia strada, non prima di fermarmi al solito bar per bere una ceres, sentirmi meno strano della gente che frequenta quel bar a quell’ora e, data la buona iniezione di autostima generata dalla birra prima birra, bere un’altra ceres.


Mi è capitato di ripensare a quell’episodio, con più lucidità e meno cinismo, mi è capitato di recitarlo, raccontarlo, romanzarlo, arrivando sempre e comunque alla stessa inevitabile conclusione, l’unica che abbia senso, l’unica conclusione che è possibile trarre da questa storia:

Stupidi cani.

Stay foolish, stay
Drink! il primo blog italiano di satira per nerd e gente che non scopa. Da oggi con il 63% in più di storielle sugli eroinomani rispetto a tutti gli altri blog italiani di satira per nerd e gente che non scopa messi insieme.
Non cumulabile.