12 aprile 2011

il Konix Multisystem, la console che non è mai esistita.


Lo spietato mercato delle consoles per video games manifesta casi inconsueti: la storia è ovviamente scritta dai vincitori, ma - in termini di dati di vendita - gli esclusi o i perdenti hanno un fascino incontrovertibile.
Proprio così gente, un post nerd in cui si parla di videogiochi e si usano parecchio i sinonimi suggeriti da word. Era da quando ho scritto la recensione del solitario di Windows che non se ne vedeva uno.

Alcune macchine per video-giocare cessano di esistere  diversi anni dopo la loro data d’uscita, altre dopo pochi mesi; la Playstation 2 continua a vendere ancora oggi, il Sega Saturn invece lo hanno comprato solo 4 figli di puttana che ancora oggi sono lì a domandarsi “ma che cosa cazzo di diavolo lo abbiamo comprato a fare ‘sto schifo?” , tanto per dirne una.

Esistono anche accrocchi tecnologici atti a trastullare infanti di ogni età che invece non ce l’hanno mai fatta ad arrivare nei negozi, restando prototipi, progetti, profilattici e qualsiasi altra parola inizi con pro che possa stuzzicare il vostro scadente senso dell’umorismo.
Profilattici è la mia preferita.

Tra quest’ultimi progetti embrionali possiamo ricordare il recentissimo Jungle di Panasonic, una console portatile pensata per giocare esclusivamente a titoli online e fruire dei social network, saggiamente accantonata data la demenzialità dell’idea, e il vetusto Konix Multisystem.

Gli americani hanno Atari e Microsoft, i giapponesi Sony, Nintendo e Sega, tutte grandi aziende che in un modo o nell’altro hanno contribuito a rendere il gaming quel fenomeno pop e di costume che è oggi.
Noi europei invece abbiamo provato a irrompere nel giro delle consoles con il Multisystem prodotto da Konix, ditta sassone di accessori per home computer senza la minima conoscenza del settore videoludico.
Europei, siam fatti così, cosa possiamo farci.

Ecco come l'Unione Europea vuole risolvere il problema dei profughi Nord Africani. Splendida idea. [pic]

Il Multisystem, abortito nel 1990, era, fu, avrebbe dovuto essere, un gingillo pacchiano quasi quanto il Virtual Boy o il guardaroba dell’intimo di Moira Orfei, sebbene molto avveniristico per i tempi.
Le specifiche tecniche lo ponevano al livello del Mega Drive, i floppy disc scelti come supporto per i giochi avrebbero consentito un mercato pirata florido come quello della prima Playstation ma con sei anni buoni di anticipo e altre cose potenzialmente fighe che non ho voglia di tradurre da wikipedia.

Jeff Minter, detto anche "fricchettone di merda".
Eppure l'assenza di sviluppatori interessati a produrre giochi, la mano di quel fricchettone fallito di Jeff Minter, incluso nel progetto per puro spirito autolesionistico e forse perchè quell'uomo sapeva dove procurarsi degli acidi buonissimi, la concorrenza forte di Nintendo e Sega, il fatto che sia i giapponesi che gli americani stiano ancora ridendo al solo pensiero di comprare del hardware creato dai britannici, la bruttezza estetica di questa console  e la già citata incompetenza della Konix fecero sì che il Multisystem cadde nell'oblio prima ancora della sua nascita, lasciando i videogiocatori di questo universo orfani di un'innovativa macchina da gioco e permettendo a me di scrivere questo pezzo.

Pezzo che ho appena riletto e devo ammettere che non mi dispiace affatto.


A seguire un video che non ho visto, ho una connessione arcaica. Si presuppone sia correlato.


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Drink! il primo blog italiano di satira proto-videoludica. Da oggi con almeno un articolo sui videogiochi all'anno