7 novembre 2010

Guest Post by Kurdt

Avvertenza, la musica consigliata è solo consigliata.


Il regazzino protagonista della nostra storia aveva (in principio) 7 anni, più o meno.

Si chiamava Paolo Palmiro Panegirico, e frequentava la scuola comunale "Eugenio stronzetti" in una piccola cittadina del cazzo.

Gli avevano regalato da poco una console, un C64.
La sua vita non era stata più la stessa.

I pomeriggi passavano velocissimi distruggendo mondi alieni, proteggendo principesse, e facendo atterrare su mondi alieni astronavi cariche di principesse, da usare come esca per prevedibili eroi.

Sembrava che niente potesse frenare questo amore tra un pezzo di pulsante silicio, ed un umano grassottello.

Ma si sa, la primavera della passione dura  poco, e dopo i anni di amplessi prolungati a suon di Montezuma's revenge e Arkanoid, Ppp* inizio a guardare con disprezzo le immagini pixellose e poco definite su cui fino a pochi mesi prima aveva sbavato come un lupo mannaro.

Complice in questa repentina svolta sentimentale fù la visione mistica, in una misteriosa vetrina del centro, di un oggetto a forma di scatola da scarpe, grigio, e con una pistola collegata.

Un cartello annunciava pomposo:

"Nintendo Nes 8 bit: I tuoi sogni non sono mai stati più definiti"

Ppp comparò mentalmente le immagini dei giochi davanti a lui con quelle dello scarno Arkanoid.

Ci mise tre mesi a raggranellare i soldi sufficienti, ottenendoli principalmente con furtii dalla borsa materna, incautamente lasciata sul comodino, ed estorsioni ai danni di un compagno di classe, tale Fabio Forrai Frikadellen, di origini Tedesco-Sarde, che si era fatto pizzicare facendo commenti poco lusinghieri sulla professoressa di matematica.

Il nes entro in casa, il Commodore ne uscì, relegato in cantina, tra un vecchio quadro della nonna e un mobile con tre zampe, che nessuno aveva più riparato.

La camera diventava sempre più un merdaio, mentre le partite a Mario Bros diventavano sempre più lunghe e debilitanti, quando, un anno più tardi,  sempre di fronte alla solita cazzo di vetrina, ecco spuntare il nostro Ppp, ancora perso a rimirare la nuova regina delle console.

Nera, elegante,16 bit di potenza pura; era la sega mega drive, e anche lei venne aquistata e portata in casa, questa volta al prezzo della promessa ai genitori di entrare in seminario.

Mentre la portava a casa, ancora imballata, la vezzeggiava e le parlava:

"Tu sarai l'ultima, ne sono sicuro, niente può essere più evoluto di te!" le sussurrava.

 Non aveva capito di essere entrato in un loop mortale, che negli anni successivi lo avrebbe costretto ad aquistare  qualunque macchina sparapoligoni prodotta da stabilimenti giappoamericani.

Si trascinava stancamente, senza stimoli, tra una guerra a Call of Duty e un furto d'auto a liberty city.

L'ultimo tentativo del nostro eroe di ritrovare senzazioni oramai perdute, è riconducibile ad una sessione di Wii sports sotto pesante effetto di amfetamine, cui unico risultato fu l'igestione del telecomando wii fit per via anale.

"Non male, ma non quello che cercavo" si disse il nostro eroe, ormai sconsolato.

Fù così che si ricordò di quella vecchia console bianca, giù in cantina, sepolta da ettolitri di polvere. Gli sovvennero all'improvviso tutte le avventure a cui aveva preso parte, e gli occhi si riempirono di lacrime.

Tutto aveva avuto inizio li, è tutto li sarebbe dovuto finire, come aveva fatto a non capirlo?

In un secondo la console era nuovamente connessa al televisore
La accese trepidante e sudato.
Finalmente ecco partire una schermata che consceva bene, era Arkanoid.

Spalancò gli occhi dallo stupore, mentre le prime immagini baluginavano sullo schermo .

Passarono pochi iterminabili momenti, prima che prendesse il c64, la sollevasse in aria, e lo polverizzasse contro la parete.

"Fai schifo al cazzo" urlò.

 E usci mestamente di casa sbattendo la porta.

[scritto da Kurdt]

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