27 settembre 2010

Sottoterra nessuno può sentirti urlare



Hanno tre pasti caldi al giorno, hanno la televisione via cavo, hanno internet e qualsiasi altra cosa possa passare attraverso un buco o una fibra ottica, il che include l’intero universo conosciuto.
Stando a quanto dimostrato dai 33 minatori cileni intrappolati sottoterra da settimane, la classe operaia ha finalmente raggiunto lo status di medio borghese, scoprendo un’altra caratteristica della classe sociale agognata: la noia.


La noia può diventare un mostro terribile quando vivi isolato dal mondo superficiale, e la sodomia non sempre è la risposta giusta.
Così qualcuno in mezzo a questo branco di operai ha comprensibilmente chiesto ai tizi che decidono cosa o chi o quanti bit devono scendere giù per il tubo
“Potremmo avere una console portatile? Un Nintendo? Una pleistescion?

Sebbene tutti credessimo che il cile fosse abitato da scimmie nane che si lanciano addosso i propri escrementi mischiati a pezzi di Commodore 64, dobbiamo ricrederci. Sono scimmie nane che si lanciano addosso i propri escrementi mischiati a pezzi di Pleistescion.

I tizi che decidono cosa o chi o quanti bit devono scendere giù per il tubo, dopo essersi consultati con un pool di psicologi cileni nani, hanno risposto alla lecita richiesta.
“No. Avete bisogno di socializzare, i videogames vi indurrebbero all’isolamento. Continuate pure con la sodomia che stavamo registrando. Josè, taglia questa parte.”

“All’isolamento? I Videogames? Ma che cazzo dici? Siamo a fanculo 700 metri sottoterra, come cazzo è possibile essere più isolati?” 


Ha ribadito una delle scimmie.
Le altre stavano già cercando la vaselina.




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