Spesso vittime di paranoia e sovente incapaci di distinguere tra realtà e finzione, i videogiocatori, quando non si armano per sterminare persone a caso nelle scuole o nelle strade, vivono separati in tribù regolate da stratificati sistemi gerarchici.
La belligeranza è alla base della politica di ogni videogiocatore. Il tradimento della propria Console è visto con disprezzo e le comunità si scontrano spesso in sanguinarie battaglie denominate “Console War” e mosse in nome di non si capisce bene cosa.
-I Nintendari.
I Nintendari sono la più vecchia tribù del mondo. Dietro ai volti fanciulleschi nascondono in realtà una profonda saggezza. Devoti unicamente al dio Nintendo e alle parole del suo profeta Shigeru Miyamoto, ambiscono all’armonia e alla consapevolezza suprema, possibili grazie alla meditazione, alla rinuncia dei beni materiali in terra, alla pratica del libero amore e a due partite al giorno con Brain Training. Una ricetta new-age che attrae un grande bacino di utenza, composto per lo più da donne ed eunuchi.
-I Pleistescionisti.
Bucanieri dei sette mari, i Pleistescionisti si sono arricchiti grazie a razzie compiute a destra e manca, salvo poi abituarsi a troppa opulenza perdendo quindi il vero gusto della vita e privandosi di apprezzare qualsiasi cosa non fosse in Alta Definizione, inclusa la fica. Colpevoli insieme ai Nintendari del genocidio di SEGA, sebbene mai processati per questo crimine, sono devoti al dio Pro Evolution Soccer e ad altre divinità minori, come Final Fantasy, Metal Gear Solid, Boldi e De Sica. Per fortuna si accoppiano di rado.
-Quelli con la xbox. (QCLXBOX)
Quelli con
Totalmente devoti al comandante Bill Gates, sono capitanati dal soldato Master Chief e tendono a mostrarsi ostili a tutti, soprattutto ai Pleistescionisti, sebbene misticamente attratti dall’ascetismo Nintendaro.