3 febbraio 2013

Eugenetica


Mi sono sempre domandato come fosse possibile vivere in una località che per nome ha l’onomatopea di una scorreggia ed essere totalmente all’oscuro della ragione che ha portato quel luogo a chiamarsi così, ora ho una risposta documentabile e scientificamente attendibile: endogamia. 



"Che vuol dire Pra'?"
"Boh, non lo so."
"Non te lo sei mai chiesto?"
"Boh, no. Perché tu sai cosa vuol dire Palermo?"
"Si. Vuol dire chiaramente il sistema scolastico settentrionale è sovrastimato. E passa 'sta canna."

Genova Pra’, per coloro che sono così fortunati da non esserci nati e quindi non ne hanno mai sentito parlare, è una stazione ferroviaria sita nella periferia ponentina del capoluogo ligure, una stazione priva di qualsiasi cosa oltre ai binari e con un immane parcheggio sempre vuoto. Il tasso di malati mentali locale è del 20%.
Accanto al vuoto appena citato, c’è un’isola ecologica dove bivaccano alcuni zingari. Guardando le montagne, oltre gli zingari possiamo ammirare una caserma dei carabinieri che rientra a buon merito tra le cose brutte fatte da Mussolini, una schiera di obbrobri architettonici progettati da gente chiaramente appartentente a quel venti per cento e un paio di colline dove coltivano quel famoso basilico che viene osannato dagli indigeni menomati nonché dal restante 80% della popolazione.
Guardando il mare, grandi gru muovono container colorati che violentano l'orizzonte.

Ah, ma una volta non era così. C’erano i cantieri navali, le spiagge, le vigne, le acciaierie. 
Strano che non ci sia un mai stato un McDonald.


In più occasioni mi è sinceramente capitato di sospettare dell'integrità genetica di molti individui che ho incontrato e che risiedono tra Arenzano e Pegli, zona che in epoca pre-romana era abitata da diverse tribù, soprattutto considerando che non ho mai visto così tanti casi umani raggrupati in così poco spazio dai tempi dell'Heineken Jammin Festival del 2006.

Indagando per diletto sugli alberi genealogici di un pugno di stirpi fin troppo comuni e diffuse per trattarsi di essere umani e non roditori, incuriosito da vedove con lo stesso cognome sia da nubili che da sposate, ho scoperto che almeno fino al primo dopoguerra scopare tra consanguinei non veniva ritenuto un atto riprovevole, o forse si, cosa diavolo ne posso sapere della morale che vigeva 80 anni fa in Liguria, sia quel che sia, qui come in altri piccoli insediamenti isolati, ci si trombava per forza di cose tra parenti.

Bozzano, Bruzzone, Canepa,  Caneva, Ferrando, Gaggero, Piccardo, Patrone, Pastorino siete tutti figli d'incesti.
Ci davano dentro quelle tribù lì.

Siete figli di incesti salvati geneticamente dagli immigrati meridionali che le vostre donne hanno accolto a gambe divaricate 
Per il bene della specie. 
E per provare qualche cazzo in più, quasi certamente.

Non è colpa vostra, praesi e soci, se siete stupidi, ottusi, satanisti, incapaci di esprimervi secondo i canoni della corrente lingua nazionale, simili a scimmie intelligenti come pesci rossi e totalmente mediocri in qualsiasi ambito, è colpa dei vostri antenati che in dote vi hanno dato un corredo genetico povero e debole, ignari delle leggi della selezione, non timorati di nessun dio. Mica come me, che inceve ho il DNA di arabi, fenici, normanni, greci e chi più ne ha più ne metta, tutti popoli che si son fottuti le siciliane a sangue, probabilmente per via del fatto che le loro cugine non dovevano essere un granché.

La foto di famiglia di un'influente famiglia praese durante la cena di natale, 1919


In ogni caso Pra’ è l’elisione della parola prati, schifosi ritardati del cazzo. 

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