21 gennaio 2013

Probabilmente sono un idiota, ma di certo non sono uno stupido.


L’Italia è un Paese di merda perché se una cosa funziona a malapena, noi ce la teniamo stretta, qualunque cosa sia, più di tutto per lamentarcene. Succede con gli stereotipi o i luoghi comuni, con i leader del PD e i preti malandrini, con le relazioni sentimentali o i frigoriferi, e succede con quel blocco di cemento attaccato ai nostri piedi che al posto di farci annegare ci sta soltanto facendo galleggiare nel nostro stesso guano.

Nonostante tutta questa merda, se Apple fa uscire un nuovo porcodiofonino, guai a non acquistarlo; “eh si, per due anni pago XY euro al mese ma ho uazzapp e posso chattare gratis con tutti gli altri straccioni come me. E poi questo è 0,3 mm meno spesso di quello di prima.” 
Un giorno racconterò a mio figlio com’era la vita prima della telefonia mobile di massa e spero che mi uccida con crudeltà.

L’Italia è un Paese di merda perché i giovani non capiscono i vecchi, i vecchi pensano di capire i giovani e  si fingono tali, mentre i giovani sono più vecchi dei vecchi che non riescono a capire. 
E tu sei qui, seduto a masturbarti. 

"Comprendere le donne? Io non lo farei. Le donne si capiscono solo tra di loro, e di solito si odiano a morte."

L’Italia è un Paese di merda perché le vere novità ci terrorizzano, ci allarmano; siamo brava gente, amiamo il vivere sano, i cibi genuini. Siam contadini, non siamo fatti per vivere in trecento dentro un palazzo, ovvio che  poi ci si ammazza a vicenda. Il nostro mantra? “chi lascia la strada vecchia per la nuova sa cosa perde ma non sa cosa trova”, come fossimo un fottuto gregge di  vacche conservatrici in transumanza. 

L’Italia è un paese di merda perché se pretendi che i tuoi diritti vengano riconosciuti “sei un rompicoglioni”, perché se denunci sei un infame”, devi stare attento a chi pesti i piedi”.
Un popolo di miserabili che al posto di solidarizzare con i più deboli lecca il culo ai più forti, per quieto vivere, perché “non conviene”, perché “hai solo da perdere”, perché “poi che fai?” 
Sapete chi ragiona in questo modo? Gli omertosi, i mafiosi, chi paga il pizzo o chi è senza dignità. 
E anche Fiorello, probabilmente. 

"Credo che inserire frasi prive di significato in evidenza tra un paragrafo e l'altro sia decisamente bondage"

L'Italia è un Paese di merda perché non me ne frega una minchia di com'è la vita altrove.
L’Italia è un Paese di merda, non a causa dei disoccupati, ma grazie a chi un lavoro ce l’ha, e lavora di merda. 

Non è colpa della politica, non è colpa di Grillo nè della violenza dei media, non è colpa nemmeno della Apple, porca puttana, è colpa nostra, è colpa mia, è colpa tua.

E l’Italia è un Paese di merda perché, in fondo, a tutti va bene così.


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