25 gennaio 2011

Film tratti dai videogiochi [Guest Post by Faina]


Forse voi non sapete che quest’anno arriva in Italia il film di Tekken.
Tekken, capito?
Avete presente quel picchiaduro a cui tutti noi abbiamo giocato almeno una volta nella vita? Certo che ce l’avete presente, sfigati nerd figli di puttana che non siete altro. Appena avete letto “Tekken” vi si sono illuminati gli occhi e vi è scappato il mouse dalle mani. Ebbene, ci hanno fatto il film, e, ovviamente, sarà un completo disastro rispetto a come ognuno di noi se lo immagina.
UN. FOTTUTO. DISASTRO.
In compenso però nel ruolo di Nina e Anna Williams (le due sexy combattenti del videogioco) ci hanno messo Candice Hillebrand e Marian Zapico, due allegre fanciulle dalle forme invitanti e dallo sguardo birichino.
Sono state scelte per le loro doti recitative e la loro bravura nelle arti marziali? Ma manco per il cazzo amici miei, ed è giusto che sia così, dal momento che in un film come Tekken (dove so già che nulla di ciò che vedrò mi andrà a genio) ci devono essere almeno un paio di gnocche per aiutarmi a far sbollire il nervoso.
A cosa stracazzo serviva tutta questa pallosa introduzione? Ma è ovvio: per parlare di quell’infausta sciagura inflitta all’umanità conosciuta col nome di

FILM TRATTI DAI VIDEOGIOCHI


Noi videogiocatori tremiamo quando sentiamo dire che sta per uscire un film basato su un videogioco, soprattutto nel caso in cui il videogioco in questione sia uno dei nostri preferiti.
Ricordo perfettamente l’ultima volta in cui io mi sia permesso di nutrire qualche speranza in un film del genere: era uscito al cinema Max Payne, e io su Max Payne (gioco) ci avevo passato ore e ore della mia vita: avevo investito tempo e denaro solo per trascorrere i miei pomeriggi a guardare un ometto tridimensionale che saltava al rallentatore e sparava all’impazzata ovunque io cliccassi. Uao.
Ecco, quel dicembre del 2008 andai al cinema carico di speranze e buoni propositi a guardami quel fottuto film. Ne uscii che ero un uomo distrutto, disilluso e amareggiato. Ciò che avevo appena visto non aveva un cazzo a che fare con Max Payne: era una volgare truffa a danno di noi appassionati giocatori. Di Max Payne –gioco- nel film non c’era un beneamato cazzo.
Ad Hollywood avevano girato un film della minchia, l’avevano intitolato “Max Payne”, e se ne erano rimasti seduti nei loro uffici lussuosi ad aspettare che noi poveri stolti li ricoprissimo di soldoni.
Bastardi.
Ma eccovi una breve lista di questa principale categoria di film, con relativo commento:

Resident Evil


Il videogioco consisteva principalmente nel risolvere rompicapo e sparare fucilate in testa agli zombie. Semplice, immediato, efficace. Il film? Una fantascientifica porcata con pochi zombie, poco sangue, poche armi e pochi headshots. Gli ultimi due capitoli hanno recuperato un po’ di terreno, ma il primo film era veramente una spina nel fianco per ogni fan della saga videoludica.
Vedere Milla Jovovich che salta acrobaticamente in aria e spezza il collo di un cane-zombie incazzato con un semplice calcio ben assestato è stato uno dei traumi più grandi della mia vita.
“Ma questa merda non c’è nel videogioco!” protestai io all’epoca, mentre le lacrime mi colavano sul viso e il cuore mi si stringeva nel petto.
Capite, per me vedere una tizia che ammazzava i cani-zombie con dei calcetti in faccia invece di sparargli nel culo con un fucile a pompa era come vedere Super Mario che elimina dei funghi malvagi con un fucile da cecchino: NO CAZZO, COS’E’ QUESTA MERDA.

Hitman


Ecco, il film di Hitman è un raro esempio di come sia possibile prendere un personaggio fenomenale e trasformarlo in una mammoletta con dei sentimenti. Nel videogioco Hitman era uno spietato assassino che avrebbe strangolato sua madre come passatempo, nel film hanno deciso che sarebbe stato bello affiancargli una sexy fanciulla che si innamora di lui.
E lui che fa? Ci si affeziona. Forse si innamora persino. Corre dei rischi per lei. La aiuta quando è in difficoltà.
Mio dio, hanno preso un cazzuto serial killer senza scrupoli e lo hanno trasformato in un frocio capace di provare affetto e comprensione. Lo hanno castrato così come io ho fatto castrare il mio gatto: prima era una superba macchina da guerra capace di ammazzare tutti gli uccellini del quartiere e passare le nottate a ingravidare gatte vagabonde senza neanche degnarsi di richiamarle il giorno dopo, poi gli hanno tolto i coglioni e ora l’unica cosa che è in grado di fare e starsene accovacciato vicino al caminetto a miagolare perché ha fame. Lo odio, quel rammollito gatto del cazzo.

Tomb Raider

Su Tomb Raider non ho molto da dire. Il film è noioso, la trama è scontata, i dialoghi sono quanto di più superficiale possa esserci in giro, gli effetti speciali sono di una tristezza allucinante, ma perlomeno gli elementi importanti sono stati mantenuti intatti e di questo noi tutti dovremmo ringraziare il cielo: Lara Croft nel videogioco è una bellissima ragazza che adora arrampicarsi e saltare da una roccia all’altra indossando magliette attillate che mettano in risalto il suo seno sovrasviluppato; nel film è interpretata da Angelina Jolie, una bellissima ragazza che si arrampica e salta da una roccia all’altra indossando magliette attillate che mettono in risalto quel famoso seno che il buon Brad Pitt ha il privilegio di strizzare ogni sera prima di mettersi a letto.
Il film in sostanza non ha un cazzo a che fare col videogioco, ma è talmente bello guardare Angelina mentre corre con le tette che ballano che a nessuno frega un cazzo se il regista non ha mai giocato in vita sua a un episodio di Tomb Raider.




[Scritto da Faina]

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