20 ottobre 2010

Unselfishness

Non nego mai una monetina ai tossici che per la strada ti raccontano storie improponibili annebbiati dall’astinenza e certi di impietosirti al solo fine di riuscire a racimolare il necessario per comprarsi una dose, anzi, non di rado elargisco denaro sonante in quantità ragguardevoli; lo faccio perché spero che quella pera di eroina tagliata male che si spareranno in vena grazie al mio contributo economico riesca a ucciderli, così da potermi vantare di essere complice del loro più che assennato tentativo di morire accasciati in un vicolo cupo e puzzolente o nei giardinetti vicino alle stazioni del treno.
Perché anche i topi, di tanto in tanto, malgrado i sistematici tentativi del Comune di sterminarli, hanno diritto a banchettare con un po’ di carne di maiale.

Una delle storie più comuni che gli eroinomani sono soliti narrare è quella “sono appena arrivato in città, mi hanno rubato valigia e documenti, mi daresti un euro per fare una telefonata?”
“Un euro? Ma scherzi? Vieni, ti porto io stesso in una farmacia dove vendono siringhe da insulina, te la compro, poi andiamo dallo spacciatore qui dietro e se vuoi aggiungo personalmente il calcestruzzo e il derattizzante alla tua eroina. E tieni quest’altra banconota da 20 euro che non si sa mai, pare che voi schifosi maiali abbiate sviluppato una sorta di tolleranza al calcestruzzo in vena.”
Perché anche i tossici, di tanto in tanto, malgrado il sistematico modo in cui il Comune e la cittadinanza tutta ignorino il problema, hanno il diritto di essere trattati per quello che sono: cibo per topi.

nell'immagine, creata violando diversi copyrights, la rielaborazione grafico-parodica di un diaologo realmente avvenuto tra due eroinimani al chioschetto di Principe.

Reality bites
Drink! Il primo blog videoludico che, a differenza di tanti miei esimi colleghi blogger, non è abbastanza alto borghese per far finta di non vedere il degrado umano che popola le vie del centro di genova.