27 aprile 2010

Fottetevi, tutti quanti.

Francamente non me ne fotte uno strafottutissimo cazzo di niente. Che il mondo vada pure a puttane, o che il mondo vada con i trans, o che il mondo finisca oggi stesso. Nulla che mi riguardi. Nulla che possa turbarmi.
Nulla.



Preti pedofili? Cazzi di quelli che mandano i figli in chiesa. Fini che alza la voce? Cazzi di quelli che ancora riescono ad interessarsi di politica in questa nostra nazione immaginaria. La Grecia che rischia la bancarotta? Cazzi dei greci. Una dozzina di sciroccati che lanciano uova alla tipa che governa il Lazio? Cazzi della tipa in questione. La Sampdoria che batte la Roma regalando lo scudetto all’Inter? Fotte una sega.
Berlusconi? Mi fotterei sua figlia. E Noemi, perché no. E anche lui, giusto per.
Non me ne fotte una sega di uno stracazzo di niente. La vita, l’essere in vita, l’essere, mi dà il voltastomaco.
Io non voglio essere.
Pensavo proprio a questo l’altro giorno, mentre percorrendo via XX Settembre mi recavo a lavorare fissando il culo di due liceali che mi sculettavano a pochi metri di distanza.
Meritavano di essere stuprate, picchiate, mutilate, infibulate e possibilmente uccise, non necessariamente in ques’ordine, quelle due sedicenni.

Nessun avrebbe pianto la loro precoce dipartita, a nessuno avrebbe giovato il loro stare in vita.
A nessuno frega nulla della vita di nessun’altro, a nessuno giova la vita di qualcun altro.
Il punto è che sono un figlio di puttana, un grandissimo figlio di puttana, che come tutti i grandissimi figli di puttana ragiona unicamente per assicurarsi il proprio interesse.
Rubo tutto il rubabile, ovunque ne abbia l’occasione, prendo per il culo chiunque mi capiti a tiro, sempre e comunque.

Mento, mento spudoratamente, non posso fare a meno di mentire, sono l’apoteosi della mitomania.
E mi piace inculare la gente.
Incularla con la sabbia.
Mi fa sentire bene tradire la fiducia degli amici, mi fa sentire vivo fottermene dei loro sentimenti, fottermene dei sentimenti in generale, fottermene di tutto.
Amo me stesso e nessun altro. Amo fottere la gente.
Amo sconvolgermi fino a non capirci più una minchia, bevendo, fumando, pippando, mangiando pastiglie, sniffando eroina.
Non m’interessa minimamente stare bene, io voglio solo stare male e voglio che tutti stiano male, male fino a desiderare di morire. Male fino a morire. Male.
Bramo l'infelicità collettiva, l'autodistruzione, l'abnegazione della ragione.
E voglio far star male chiunque abbia avuto la sfortuna di incrociarmi nella sua esistenza.
Godo al perverso pensiero che io possa fotterti in qualche modo.

E voglio che tu, tu che sei lì a vivere di agi e contro cazzi, tu che stai lì a criticare con il bastone di una scopa infilato su per il culo ogni cosa turbi la tua morale, tu che vivi di orgoglio e pregiudizi, tu che ragioni come me ma non hai le palle di ammetterlo, perchè non sei un uomo ma solo un succedaneo di essere vivente, perennemante in fuga da tutto quello che temi, tu che giochi con la tua Ps3 comprata senza il minimo sudore della fronte, tu che non hai il problema di trovarti una casa, tu che non sai cosa voglia dire digiunare perché non hai i soldi per comprarti da mangiare, tu che vaffanculo ti permetti addirittura di prendermi per il culo con la storia dei disordini alimentari, che ti manderei tre mesi in fabbrica e poi vediamo, tu che sei un figlio di puttana più di me, che i tuoi problemi sono come le briciole di carta igienica che mi rimangono attaccate ai peli del culo, voglio che tu, prenda coscienza del fatto che il mio odio nei tuoi confronti mi porterà ad ucciderti nel modo più sadico possibile.
Metofora o meno, trattasi di dettagli.
Quindi fottiti, prima che a fotterti sia io.

A seguire un video simpatico assai.


i Hate
Drink! il primo blog videoludico che è come un pugno su per il culo.