18 aprile 2009

Recensione: Resident Evil 5

Un noto wrestler sul viale del tramonto vince una vacanza-soggiorno-bed and breakfast nel cuore del Continente Nero. Qui incontra una gnocca negra di colore che non finisce più. I due si studiano, si scambiano sorrisini, sguardi languidi, palpatine e i rispettivi numeri di cellulare. Ma di scopare non se ne parla: siamo pur sempre nell'Africa post-moderna di Benjamin 16. Di conseguenza finiscono con la merda fino alle orecchie nel bel mezzo di un intrigo internazionale che nemmeno Hitchcock. Adottando il brevettato american-way per la risoluzione di crisi a carattere globale, imbracciano i mitra e radono al suolo una nazione. Così, tanto per gradire. Dopo un'inusitata serie di colpi di scena uno più telefonatissimo dell'altro, la coppia, visibilmente frustrata, termina l'avventuroso safari con una fugace partecipazione al Torneo del Pugno di Ferro.
Dopo aver piegato Nina Williams in semifinale a suon di calci & sputi, i dinamici due, a bordo di un elicottero, gettano un tizio in un vulcano in eruzione. Per spregio.
Tornato a casa propria ormai sicuro di averla sfangata, l'ex-lottatore professionista viene raggiunto da una denuncia plurima per razzismo, omofobia, spaccio e abuso di sostanze anabolizzanti. Finirà tutto a tarallucci & vino. Titoli di coda.

(recensione di Diobrando 74)

di seguito un'immagine tratta dalla versione Wii di Resident Evil 5