Oggi ho dovuto spiegare al mio coinquilino che pulire la latrina domestica dopo aver dato libero sfogo ai pasti mal digeriti della mensa universitaria è una condotta auspicabile nel contesto di una convivenza basata sul numero minore possibile di batteri fecali nell’ambiente.
Non mi capitava una coversazione simile da quando ho smesso di lavorare con i bambini autistici.
Poiché questo giovane organismo per metà umano e per meta ipad che si è insediato nella stanza Sud della magione pare essere all'oscuro delle dinamiche comportamentali da mettere in atto quando si divide un'appartamento, ho considerato necessario ricordargli con la lucida calma tipica dei folli che se trovo ancora una volta spruzzi di merda lasciati con noncuranza a turbare il ceramico candore del gabinetto, non esiterò a crackare il suo profilo di facebook e pubblicare tutte le foto che scatterò usando filtri effetto seppia mentre immergo a calci la sua faccia da culo dentro il cesso e lo costringo a pulire con la lingua anche gli angoli dove manco l’anitra wc arriva.
Che diavolo, se avessi voluto tra i piedi un mammifero decerebrato a cui insegnare elementari comandi come, “seduto”, “tira la catena” o "ogni tanto potresti anche portare un po' di fica a casa invece che i tuoi amici ricchioni" sarei già diventato papà, mica avrei preso un gatto, e comunque non avrei mai optato per uno studente di scienze politiche dalle discutibili abitudini alimentari che continua a scroccarmi il caffè.
Avrei preso una femmina.
La gestione delle camere sfitte purtroppo mi è stata interdetta dopo che un frizzante pomeriggio primaverile trovai del nebbiolo d’alba di una buona cantina in offerta al carrefour, evento che mi ha portato successivamente a ingaggiare una banda di criminali magrebini conosciuti sulle scalinate del duomo di San Lorenzo affinché pestassero a sangue un tizio che mi doveva dei soldi, così da aver contanti extra e poter approfittare della promozione senza intaccare il mio bilancio.
Ottenni i loro servigi a patto di condividere vino e maltolto e dopo poche ore fummo tutti contenti tranne quel figlio di puttana troppo lento a saldare i suoi debiti.
Dopo una bottiglia di troppo spartita vagabondando nel dedalo dei vicoli cittadini con i miei nuovi amici, decisi di portarli a casa per una spaghettata e ravvivare la serata, del resto gli argomenti sanno esaurirsi in fretta, quando le coversazioni iniziarono a vertere su roba come “sapete per caso come si tolgono le macchie di vomito dalle scarpe?” capii che era ora di mettere qualcosa dentro la pancia.
Mi ricordo che prima di iniziare a cucinare controllai l’andamento delle mie piantine su Hemp Tycoon e poi, come ogni volta che esagero col bere, caddi in un profondo stato di buffering, riverso supino sul letto della mia camera.
I magrebini nel frattempo devastarono il devastabile e quando rientrò la studentessa di architettura che avevo personalmente selezionato le fecero la festa per un bel quarto d'ora, prima che la polizia arrivasse sollecitata dai soliti vicini impiccioni.
Da quel giorno pago per le mie decisioni sbagliate, sopportando inquilini di ogni etnia e grado di diseducazione sociale, ma ascoltami bene Dio, forse farmi trovare le feci di un fottuto estraneo che campeggiano nel water è il tuo modo per riallineare l’equilibrio del cosmo, il karma, disegni sovrannaturali, energie spirituali, messaggi profetici e altre minchiate da hippie frustrati, e a me va benissimo, però fai un'opera di bene, non permettere a persone impaurite da uno spazzolone del cesso, persone che non sanno gestire la propria merda e studenti di scienze politiche di accedere a ruoli di potere o in politica, perché se un domani svegliandomi dovessi scoprire che quella bozza di uomo che non si faceva problemi a lasciare la sua cacca in giro è diventato ministro del fottuto lavoro di un qualche dannato governo tecnico, io non mi darò pace fin quando non lo avrò trovato e ucciso con le mie stesse mani, e poi ucciderò anche te.
relax
Drink! divaghiamo su tantissimi argomenti ma continuiamo a spacciarci come blog videoludico per tenere lontana la gente stupida e superficiale.