All'interno del post una serie di fatti, ipotesi e interrogativi riguardanti la nota catena di gelaterie di grande vanto per l'imprenditoria nostrana, marchio rinomato che opera come un fast food statunitense, tratta i dipendenti come un fast food nazista e incula i consumatori come un fast food qualunque.
Grande, grandissimo vanto.
- Contrariamente a quanto lo slogan induca a supporre, il gelato come una volta viene prodotto in una fabbrica torinese con processi industriali automatizzati. I vari punti vendita si limitano a ultimare l’elaborazione di un prodotto semilavorato, surgelato, trasportato, scongelato, mantecato, abbattuto e in seguito spacciato come il gelato artigianale più buono del mondo.
Presuntuoso, oltre che falso come il mal di testa della tua donna quando proprio non ha voglia di dartela.
- In Italia non esiste una definizione legale di “gelato artigianale”, esiste invece la definizione dettata dal buon senso ed esiste chiaramente il concetto di ingannare i consumatori usando vuoti normativi, concetto familiare a tutti noi.
- Se un prodotto è più caro di un altro non vuol dire empiricamente che sia il migliore, svegliatevi, brutte teste di cazzo radical chic col cervello sfocato da instagram e rimpicciolito da twitter, vuol solo dire che le spese pubblicitarie o lo stipendio di una manciata di figlidiputtanalaureatisenzacallisullemani addetti a vendere aria fritta sono tali da dover caricare i prezzi al pubblico così che due imprenditori possano farsi i pompini a vicenda tra una comparsata alla Prova del Cuoco e un'altra a Matrix.
- Coltivare fragole senza additivi, pesticidi e porche madonne, considerando il fatto che non importa l’aspetto di un frutto se poi questo deve venire frullato per fare un dannato gelato, comporta minori spese per la produzione.
Pagare di più i prodotti "biologici" (termine che non vuol proprio dire un cazzo di niente) significa stare al gioco di qualcuno che si sente scaltro ogni volta che vi fotte. Anche se spendete 300 euro per 4 uova eque e solidali fuoriuscite da galline che razzolano libere nell'oltrepò pavese e giocano a fruit ninja sull'iPad, il cancro al buco del culo potrebbe cogliervi comunque da un momento all'altro.
E poi cerchiamo di non cazzeggiare, ci sono milioni di disoccupati, gente che soffre la fame, migliaia di problemi, in Siria continuano a morire bambini e ce ne sbattiamo tutti le palle, a hollywood continuano a produrre sequel su sequel, Cronenberg continua a girare film del cazzo, ancora non sappiamo se Black Ops 2 uscirà per Wii U e dobbiamo preoccuparci della fottuta dignità delle galline?
Cosa diavolo crediamo, che dio sia una gallina e che una volta deceduti andremo in paradiso perché il gelato che mangiamo è fatto con cuccioli di pollo non fecondati e partoriti da bipedi liberi di scagazzare in giro?
- Grom loves World! La raccolta differenziata all’interno dei punti vendita è una menzogna facente parte di una politica asservita allo sfruttamento della moda ambientalista.
A fine giornata tutti quei sacchetti e sacchettini adibiti a smistare i rifiuti organici da quelli meta-plastici vengono uniti in un solo sacco e buttati dove cazzo capita.
A fine giornata tutti quei sacchetti e sacchettini adibiti a smistare i rifiuti organici da quelli meta-plastici vengono uniti in un solo sacco e buttati dove cazzo capita.
Laddove esiste una tendenza, esiste sempre almeno un capitalista pronto a sfruttarla per il proprio tornaconto. Meglio l'ambientalismo che la coprofagia come tendenza, per carità, ma casomai si dovesse innescare un repentino cambio di rotta sappiate che la mia merda è la più buona del mondo!
La mia è merda d'eccellenza! La mia merda è assolutamente biologica, a chilometri zero e priva di pesticidi!
Io si che faccio la merda come una volta!
La mia è merda d'eccellenza! La mia merda è assolutamente biologica, a chilometri zero e priva di pesticidi!
Io si che faccio la merda come una volta!
- Il "Manuale del Dipendente" che ogni lobotomizzato in forza d'opera nelle gelaterie Grom riceve (e sul quale viene interrogato), usa un lessico pro-aziendalista facente leva sugli assurdi doveri degli impiegati (è vietato innamorarsi dei colleghi, per esempio) mentre tace colpevolmente sui diritti degli stessi.
Siamo lavoratori, non galline ovaiole, abbiamo dei diritti da far valere, il fatto di essere stipendiati da una ditta non include la totale obbedienza dogmatica a quest'ultima. Non per quei quattro spiccioli e quei contratti da gambizzazione che vengono offerti.
Se sei un dipendente Grom ma non hai mai notato questo aspetto non temere, certamente farai carriera.
- L’azienda agricola “Mura Mura” (Non è dialetto sardo, trattasi di lingua del Madagascar, trad. “piano piano”, “secondo natura”) sita in Piemonte e acquisita da Grom provvede a fornire parte della frutta alla fabbrica che imballa i semilavorati.
Da dove sono usciti i soldi per comprare 15 ettari di terra oltre a uno stabilimento per la produzione centralizzata?
La fatina dei denti? Banca? Mami e Papi? Mafia?
- Grom non esiste da Roma in giù, isole comprese. I punti vendita sono concentrati maggiormente nelle regioni del Nord, eppure anche i terroni sono dei grandi consumatori di gelato. Come mai questa assenza nel mercato meridionale?
I vertici aziendali hanno la tessera della Lega Nord? Troppa concorrenza di VERE gelaterie artigianali? Prezzi di mercato più bassi, minore spesa pro-capite rispetto alla Lombardia e quindi margini di profitto insufficienti per permettere ai dirigenti di rimorchiare qualche puttanella ai coca party?
I vertici aziendali hanno la tessera della Lega Nord? Troppa concorrenza di VERE gelaterie artigianali? Prezzi di mercato più bassi, minore spesa pro-capite rispetto alla Lombardia e quindi margini di profitto insufficienti per permettere ai dirigenti di rimorchiare qualche puttanella ai coca party?
Mafia?
nell'immagine una tipica cliente di Grom nell'atto di gustare un sorbetto al limone IGP di Siracusa |
I know i'm right
Drink! il primo blog italiano che se non ti lecchi le dita godi lo stesso.