12 maggio 2012

The Greatest Achievement I Unlocked in My Life


 Correva l’anno 2009, correva senza protesi al titanio e senza essere un atleta allenato. Correva come corre un fumatore incallito, correva un po’ come si corre quando ti svegli tardi per andare a lavorare e bestemmi con gli occhi semi aperti.

Un’analogia che stando ai dati sulla disoccupazione giovanile potrebbe essere difficile da comprendere per voi fancazzisti under 30 fuoricorso mammoni mantenuti figli di puttana morti di fame.

Durante l’estate di quell’anno, grazie al solito nepotismo che unge da sempre e per sempre ungerà gli ingranaggi del capitalismo o di qualsiasi altra forma organizzativa e legittima dello sfruttamento di un uomo su un altro uomo, lavorai per una cooperativa privata che organizza centri estivi e altre attività sportive, educative e culturali ad appannaggio del ceto medio.
C’era anche una parrocchia di mezzo.
Se volete un secchio per vomitare fanno 5 euro.
Fare l’animatore non è un brutto lavoro, le persone che non sanno rapportarsi con i bambini o con i cuccioli di gatto sono persone orribili, concetto assodato almeno da questo momento in poi, tuttavia bisogna pippare tanta di quella cocaina per riuscire ad avere le energie necessarie che tanto vale fare l’operaio, almeno la paga è più alta e se sei un drogato non è mica così strano.
Manco se gambizzi un dirigente è poi così strano.

I bambini sanno restituirti molto in termini umani, il che sarebbe meraviglioso se i termini umani mi permettessero di comprare quella passata di merda a 69 centesimi che di solito compro all’ekom, ma almeno non ti rendono misantropo come diventa chiunque abbia a che fare con il pubblico per ragioni di lavoro; avete mai incontrato un casellante cortese? Una cassiera educata? Di recente ho come l'impressione che anche il distribuitore di sigarette si rivolga a me con un registro più scazzato del solito.

Tornando all'estate del 2009, non credo riuscirò mai a dimenticarmi di Pinnolicchio (nome di bassa fantasia).
Pinnolicchio era un bambino autistico di 10 anni, senza genitori e affidato alle cure della nonna.
Amava ascoltare la musica.
Ve lo ricordate quando ancora si compravano i cd?
Vi ricordate l’ultima volta che avete ascoltato un album del quale aspettavate l’uscita, traccia per traccia, più e più volte? Roba da autistici, penseranno i più autistici, per altro non sbagliando.

L’altra attività preferita di Pinnolicchio era ripetere compulsivamente per ore le sillabe “Bi-di”, uniche sillabe che il bambino usava per parlare
Essendo anche io un po’ autistico nonché un grande amante dei discorsi concisi e monosillabici, ho subito legato con il piccolo. 

Dopo qualche giorno il mio egocentrismo mi ha fatto convincere del fatto che avrei potuto insegnargli a dire “Emi”, missione impossibile, totalmente irrealizzabile, fallita da fior fior di logopedisti (logopeditsa, dal greco: dottore inutile.), sconsigliata dagli educatori e altre cazzate.  
Iniziai quindi a intestardirmi sul contrario, dovevo riuscire a far dire "Emi" a quel bambino. 
Provai per una settimana, ormai nessuno credeva più che fosse possibile riuscirci, evento falso ma che aggiunge drammaticità alla narrazione, così di fronte ai miei colleghi sbigottiti, di fronte elle lacrime della nonna e di fronte a un pingue e rubicondo rappresentante diddio, un assolato pomeriggio di agosto Pinnolicchio disse: “Emi. Di Bi!”, e poi lo ridisse, e poi ancora. Poi inizio a ripetere "Emi Emi Emi Emi".
Mi sentii un eroe, per davvero.
Se volete sapere i metodi utilizzati per riuscire nell'impresa fanno 5 euro. Con 7 vi do anche il secchio.

Non credo che da quel giorno Pinnolicchio abbia mai detto altro, potrebbe anche essere morto o al ballottaggio con Marco Doria per quanto ne so, purtroppo non sono bravo a tenere dei legami a tempo indeterminato.
Sia quel che sia, questo rimane il più grande risultato che io abbia mai raggiunto nella mia vita.
Escludendo i record ad angry birds, chiaro.


don't kill yourself
Drink! Il primo blog italiano di satira ecce videoludica che non scambieresti mai con due fustini di un altro detersivo comunista sottomarca.