21 ottobre 2012

Dating Simulators: analisi disorganica del genere e dissertazioni sull'origine non terrestre dei giapponesi.

I Dating Simulators - o simulatori di appuntamenti, in una traduzione letterale che non suona molto bene - sono videogiochi decisamente bizzarri. Si tratta di avventure grafiche a base di dialoghi, una sorta di fumetto interattivo barra gioco di ruolo. Titoli destinati a un pubblico adulto (ma mai troppo) nei quali lo scopo principale è flirtare con qualunque cosa e cercare di vedere il filmato porno a cartoni animati del finale.


Le trame che animano le vicende narrate in queste opere vertono di norma sulle relazioni sociali di alcuni studenti e mostrano rituali di corteggiamento tra persone ormonalmente e mentalmente più instabili di qualsiasi sedicenne gravida. Alcuni elementi ricorrenti, come uno o più amici d’infanzia che hanno una cotta segreta verso il protagonista, o la presenza di un personaggio saggio e occhialuto che elargisce consigli, per il quale il protagonista ha una cotta segreta,  oltre a una dose massiccia di follia mista a idee disturbanti e perverse fanno dei dating sim a luci rosse un filone narrativo a se stante nell’universo dell’intrattenimento elettronico.

Questo genere di video game è molto popolare in Giappone, ciò fa si che la follia mista a idee disturbanti e perverse raggiunga apici inimmaginabili per noi abitanti del pianeta Terra.

In visione delle prossime missioni spaziali della Nasa (stanno lavorando per riuscire a far sbarcare l’uomo su Hokkaidō entro il 2014) è d’uopo che Drink! il primo ed unico blog italiano di controcultura video ludica, illustri il fenomeno dei Dating Simulator, colmando il vuoto di disinformazione reperibile in italiano grazie a episodiche pseudo-recensioni degli esponenti più emblematici del genere, e chissà, alla fine di questo nostro viaggio potremmo scoprire di non essere poi così diversi da questi alieni segaioli dagli occhi a mandorla con i loro strambi giochini.






Let's Meow Meow!

Titolo: Let's Meow Meow (PC)
Genere: Dating Sim
Tette: Si

Il protagonista di Let’s Meow Meow, un ragazzo giapponese che è sempre stato gentile con i gatti randagi, un bel giorno incontra il Dio Gatto, un'entità pentadimensionale che non si cura delle bestiole abbandonate ma decide di premiare la bontà di spirito di Ibuki, questo il nome del giovane, promettendogli di realizzare un desiderio. Ovviamente il ragazzo chiede una donna mezza gatto tutta per lui, e badate, non una donna vestita da gatto, ma un vero e proprio ibrido umano/felino.
Mi considero una persona squilibrata con molti problemi di origine emotiva e vittima di un'infanza tra violenza e abbandoni, inoltre amo i gatti, ma se una cosa del genere fosse successa a me, avrei avuto richieste diverse. 

Il Dio Gatto comunque non si scompone e fa la volontà del giovane.

Qualche giorno dopo la donna gatto viene recapitata in una scatola a casa del ragazzo, e come prima cosa ci scappa un pompino. Quante storie d’amore felici e longeve conoscete iniziate proprio nello stesso modo? Io almeno due.
Benché questa scena giustifichi tutto il videogame e possa benissimo essere scambiata per l’happy ending, andando avanti nel gioco Ibuki ha la possibilità di copulare con altri mostri scappati dall’isola del dottor Moreau, tra i quali una donna coniglio, una donna cane vestita come un nazista, e una donna gatto che però è un robot conciato da.

C’è anche una femmina umana, l’immancabile amica d’infanzia, che ama indossare orecchie e coda finte, soprattutto quando fa sesso e quindi a prima vista è indistinguibile dagli altri personaggi, i quali per appunto di animale hanno le due succitate caratteristiche fisiche e i tratti comportamentali tipici.

L’acquirente di questo gioco, in poche parole, paga per provare a sedurre persone che si comportano come gatti. E dunque si, per scoprire di non essere poi tanto diversi da questi alieni dagli occhi a mandorla temo dovremo aspettare il prossimo episodio di.
Sempre ammesso che.

 "Oh my Buddha" è abbastanza geniale. C'è della satira in questo gioco.

E ci sono anche le tette e tutto il resto.

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La meravigliosa vignetta disegnata male col paint invece è opera delle Officine Drink! (T.M.)

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