21 gennaio 2012

Colpirne uno per farne fiorire altri cento.


Proprio nel giorno in cui il Congresso USA rimanda a data da definirsi la discussione sulla controversa legge volta a un ferreo controllo della distribuzione di materiale coperto da copyright (SOPA), il Federal Bureau in collaborazione con il Dipartimento di Giustizia ‘mericano ottiene la chiusura di MegaUpload, MegaVideo, MegaPorn e Megan Fox. Nemmeno ero a conoscenza di MegaPorn, peccato.


Kim "DotCom" Schmitz, fondatore di tutti i Mega siti citati e ciccione full time, è stato arrestato in Nuova Zelanda su richiesta dell’FBI insieme ad altri tre soci con l’accusa di frode, riciclaggio di denaro e violazione del diritto d’autore
Stando alle indagini, gli amministratori di MegaUpload non avrebbero fatto nulla per vietare la diffusione illegale di musica, film, videogiochi e quant’altro fosse possibile scaricare dal più noto e usato ripostiglio virtuale di file, incentivando anche economicamente l'upload di materiale coperto da copyright, causando perdite all’industria cinematografica e musicale per 500 milioni di cocuzze.
Il panzone milionario era in osservazione da tempo per via delle sue sconsiderate spese (ville, macchine di lusso, fuochi d’artificio), e se intorno a te girano così tanti soldi ricavati in modo sospetto o sei Berlusconi o non puoi passarla liscia. 

È la tempistica dell’intervento a risultare quantomeno curiosa, non la legittimità dello stesso, ma gli inquirenti hanno specificato: 
"non è stato un gesto di reazione alle proteste contro il SOPA".
E il Papa non ha mai coperto i preti pedofili.
Schmitz naturalmente rigetta le accuse, coprendosi però di ridicolo nel dichiarare su twitter che “la maggior parte del traffico generato dal sito è legale.” C’è davvero qualcuno che ha mai preso in considerazione l’uso legale di MegaUpload?

Davvero?!?
Un vero talento comico Kim, ma data la rilevanza mediatica dell’arresto avrebbe anche potuto twittare una barzelletta più spassosa.

“Sapete qual è la parte più dura di un vegetale? La sedia a rotelle” 
per esempio, sarebbe stato un modo nettamente più simpatico di congedarsi prima di marcire in carcere.

foto di una protesta contro il SOPA

Anonymous, nome che cela un esercito di simpatici hacker, non credendo sia una coincidenza che la chiusura del più significativo sito di file hosting e streaming abbia avuto luogo il giorno seguente la massiccia protesta online contro una legge che comunque non è servita per mettere le manette a Mr. DotCom, ha attaccato i siti del dipartimento di Giustizia statunitense, della casa discografica Universal, della Recording Industry Association of America (Riaa) e della Motion Picture Association of America (Mpaa) oscurandoli per quasi un’ora.
Hacker cattivoni.

È questa la prima battaglia per il futuro di internet? Non lo so. In cuor mio non me ne frega manco granché, è da mesi che uso Videoweed.

#opWTF?
Drink! controcultura nerd e fatti non ifluenti per il naturale scorrere degli eventi quotidiani.