26 maggio 2010

Gratis

Negli scorsi giorni il comune di genova (la minuscola è voluta, oh invasati dell'ortografia.) ha organizzato una lodevole kermesse: il festival del pensiero che ride.
Una serie di giornate a tema con lezioni di eminenti luminari sull'arte dell'umorismo e spettacoli di personaggi del calibro di Villaggio, Dario Fo e consorte, Luttazzi e tanti altri. Fichissimo, direte voi. Fichissimo, ingenuamente, ho detto io.

Il guaio, parlando di questa città, sta nel fatto che qualsiasi cosa sia gratis attira orde di personaggi in nulla e per nulla interessati a nulla fuorchè al fatto che, appunto, si può fare qualcosa aggratis.

Sono più che certo che se mi mettessi in una via del centro con una bancarella a promettere rapporti anali attivi gratuiti ci sarebbe la fila per farsi inculare a sangue dal sottoscritto, e questo non solo perchè sono un uomo dall'indiscutibile charme, ma perchè offrire qualcosa gratuitamente a genova equivale a ritrovarsi con miriadi di esseri umani - o presunti tali -  pronti a sgomitare e rinnegare anche la propria madre pur di accaparrarsi qualcosa senza pagare.
Sia il mio cazzo nel culo, siano le terzine dantesche di Maurizio Lastrico, sia uno spettacolo di walzer sui trampoli, non importa, l'importante è sentirsi furbi nell'accezione più italica del termine, ovvero ottenere un qualcosa senza merito, senza onere, senza.

Nessuno è mai pronto, predisposto o solo preparato a pagare il prezzo di niente.
A genova come a Palermo, forse.
Ma a genova di più.

Perchè qui gli stessi, bruttissimi, individui che tutti in tiro hanno ingolfato i luoghi in cui era possibile assistere agli spettacoli succitati, finito lo show, finito di occupare quelle strade che io percorro in solitudine ogni notte, se ne sono ritornati con i loro SUV nei loro rispettabili appartamenti siti nei quartieri "per bene" della city.
Non sono mica venuti a bere birra chiara in lattina al chiosco della stazione fs di Principe.
Che tre euro per una media, un euro e mezzo per un montenegro e altrettanti per un panino cotto e formaggio sono una tassa mica da ridere.


A seguire delle chiappe che giocano ad un videogioco random. Gratis, naturalmente.


c'è crisi?
Drink! il primo blog videoludico che non parla spessissimo di videogiochi che la crisi la prende e ve la ficca su per il culo, stronzi. Gratis, ovviamente.